Descrizione
Dopo le misure restrittive legate alla recente pandemia, l'esigenza diffusa di trascorrere parte del tempo libero all'aperto si è tradotta, nel periodo di nascite fungine, in un incremento significativo del numero di persone che si sono dedicate alla raccolta di funghi spontanei, spesso senza avere le conoscenze minime necessarie a distinguere le specie fungine commestibili da quelle tossiche o velenose.
A conferma di ciò è l'incremento del numero delle richieste di consulenza mico-tossicologica, pervenute lo scorso anno all'Ispettorato Micologico dell'ASP di Cosenza dai Pronto Soccorso ospedalieri, per pazienti con sintomi d'intossicazione dopo aver consumato funghi raccolti in proprio e non sottoposti al preventivo controllo di commestibilità presso l'Ispettorato .
Uno di tali episodi, verificatosi nel novembre scorso nell'area tirrenica cosentina, è stato causa di gravissimo avvelenamento falloideo che ha coinvolto tre componenti di un nucleo familiare e che, purtroppo, ha causato il decesso di un uomo.
Al fine di voler agevolare l'attività di vigilanza, si rinnova altresì la richiesta di voler cortesemente segnalare, al Servizio scrivente, l'ubicazione delle aree pubbliche, presenti sul territorio di competenza, eventualmente destinate al commercio dei funghi.